Per quantificare il rischio tsunami che grava sulle coste del Mediterraneo, negli ultimi anni un team internazionale di ricercatori ha realizzato il primo Modello di pericolosità da tsunami generati da terremoti per l’intera area NEAM (Oceano Atlantico nord-orientale, Mar Mediterraneo e mari connessi fino al Mar Nero), denominato NEAMTHM18 (NEAM Tsunami Hazard Model 2018).

Questo modello è frutto del Progetto Europeo TSUMAPS-NEAM, coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e finanziato dalla Protezione Civile Europea (DG-ECHO).

NEAMTHM18 è di particolare interesse per l’Italia poiché è stato utilizzato come base per la pianificazione di protezione civile sulle nostre coste, nonché per la gestione dell’evacuazione della popolazione in risposta ad una eventuale allerta tsunami diramata dal SiAM, il Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti generati da eventi sismici cui è parte il Centro Allerta Tsunami dell’INGV.

Nello sviluppo del modello di pericolosità sono stati presi in esame 2.343 punti di interesse distribuiti lungo le coste dell'area NEAM a una distanza media di circa 20 chilometri l’uno dall’altro. A partire da questi punti, si possono realizzare mappe di probabilità per diversi livelli di altezza massima di inondazione e mappe di pericolosità relative al periodo di ritorno medio del maremoto. Alcuni esempi, insieme alla necessaria documentazione, sono riportati nel sito web del modello e sono consultabili attraverso uno strumento interattivo dedicato. [...]

? Link al Comunicato Stampa (sito ingv.it)
Link all'articolo (frontiersin.org)