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foto sala CAT AvalloneLa postazione del Centro Allerta Tsunami nella sala di monitoraggio sismico dell'INGV a Roma.

Il Centro Allerta Tsunami dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (CAT – INGV), costituito in data 27 novembre 2013, con il Decreto n° 405, a firma del suo Presidente, è istituito in risposta all’esigenza di dotare l’Italia di un sistema di controllo dei maremoti potenzialmente dannosi per le sue coste.

L’attività che ha portato all’istituzione del CAT-INGV è stata lunga. L'origine può essere associata al devastante tsunami di Sumatra del 26 dicembre 2004, che diede un importante impulso alla ricerca applicata sui maremoti in tutto il mondo. Pochi mesi dopo questo drammatico evento, generato da un altrettanto devastante terremoto (di magnitudo 9.3), alcuni studiosi dell’INGV hanno partecipato alla  delegazione Italiana al meeting UNESCO per lo sviluppo dei sistemi per l’allerta e la mitigazione del rischio tsunami, convocato d’urgenza a Parigi nel marzo 2005.

Tra questi, viene costituito il NEAMTWS (North-Eastern Atlantic, Mediterranean and connected seas Tsunami Warning System), l’organismo internazionale che coordina la sorveglianza e la mitigazione del rischio tsunami nelle coste europee dell’Atlantico settentrionale, in tutto il Mediterraneo incluso il Mar Nero e il Mar di Marmara. L’Italia diviene uno dei pilastri del NEAMTWS, sia per la sua esperienza nel monitoraggio dei terremoti, sia per la sua elevata esposizione nel bacino mediterraneo.

Grazie a molti anni di ricerca il Centro si è progressivamente consolidato, assumendo una veste sempre più operativa. Oltre al servizio di sorveglianza, un’attività prominente del CAT, fondamentale per la stima dell’impatto, è quella della valutazione della pericolosità degli tsunami sulle coste italiane. I primi risultati sono stati ottenuti grazie alla cooperazione internazionale nell’ambito del progetto europeo TSUMAPS-NEAM .

Il servizio di monitoraggio è stato attivato in via sperimentale nel 2014, quando il CAT ha assunto la funzione di “candidate Tsunami Service Provider” in ambito NEAMTWS e, a livello nazionale, come partner del Dipartimento della Protezione Civile nazionale.

Nel settembre 2016 il CAT-INGV, dopo due anni di test effettuati sui terremoti e tsunami su scala mondiale e una rigorosa verifica dei requisiti tecnici, professionali e organizzativi imposti dall’Intergovernmental Oceanographic Commission (IOC) dell’UNESCO è stato accreditato come Tsunami Service Provider (Fornitore del Servizio Tsunami) per il Mediterraneo, insieme ai corrispondenti centri di allerta in Francia (CENALT); Grecia (NOA/HL-NTWC), Turchia (KOERI-RETMC), e Portogallo ( IPMA ) nell’ambito del NEAMTWS.

Dal 1° gennaio 2017 il CAT-INGV è diventato pienamente operativo, come previsto dalla convenzione con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile (DPC). Il 17 Febbraio dello stesso anno, il CAT è stato formalmente designato – da una direttiva del Presidente del Consiglio - come componente del SiAM Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti (SiAM) generati da terremoti nel Mar Mediterraneo, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale (DPC).

Nella sala di Sorveglianza Sismica e Allerta Tsunami del CAT-INGV di Roma si effettua un monitoraggio continuo delle stazioni sismiche e mareografiche allo scopo di valutare nel più breve tempo possibile se le caratteristiche di un determinato terremoto siano compatibili con la creazione di uno tsunami, comunicando l’eventuale allerta alla Sala Operativa del DPC.

Il monitoraggio H.24 è assicurato da circa quaranta turnisti, selezionati tra i ricercatori, i tecnologi e i tecnici dell’INGV, con il coordinamento di sette funzionari che si alternano nella reperibilità per coadiuvare il turnista in situazione di emergenza o problematiche tecniche. Tutti gli operatori sono altamente qualificati e adeguatamente formati, e sono abilitati allo svolgimento delle attività solo dopo aver superato un approfondito esame per verificare la piena conoscenza della teoria, dei criteri di valutazione e delle procedure da adottare.

Nell’ambito delle sue attività di sorveglianza e monitoraggio, il Centro utilizza i dati provenienti dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV e dalle stazioni sismiche di altri centri di ricerca internazionali, nonché i dati della rete mareografica dell’ISPRA e di quelli dei mareografi collocati sulle coste degli altri paesi del Mediterraneo.