Segnale Stromboli 1 

Segnale Stromboli 2

Stromboli Foto Panoramica Spiaggia Tsunami

Mareografo Ginostra 1

Il 25 settembre 2023 è terminata la terza ed ultima fase di rilevazione della percezione del rischio tsunami rivolta ai turisti che frequentano l'isola di Stromboli (ME).

La ricerca è parte del progetto Stromboli, promosso da INGV in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile allo scopo di individuare le strategie di comunicazione più efficaci per informare i frequentatori dell’isola dei rischi legati all’attività vulcanica e dei comportamenti da seguire in caso di un evento.

I ricercatori del CAT-INGV, in collaborazione con il personale dell'Info Point INGV, hanno interagito direttamente con i turisti che frequentano l’isola illustrando il tema e lo scopo dell'indagine e rilasciando un QR code che permette l'accesso al questionario di rilevazione.

Quest’ultimo è stato tradotto in quattro lingue (francese, inglese, spagnolo, e tedesco) per rilevare le opinioni della maggior parte dei turisti che frequenta l’isola.
Ad oggi, nelle tre fasi di rilevazione sono stati collezionati 670 questionari. Di questi 58 sono stati compilati da turisti francesi, 13 da spagnoli, 55 da inglesi e 48 da tedeschi. 496 questionari sono stati compilati da turisti italiani.

Gli output preliminari mostrano che solo un terzo dei turisti che frequenta Stromboli - per uno o più giorni - saprebbe cosa fare per mettersi in sicurezza in caso di allerta tsunami e solo il 31% è a conoscenza delle vie di fuga.

L'Isola di Stromboli è soggetta al rischio tsunami a causa dell’attività vulcanica e dell’accumulo di materiali lavici e piroclastici sul versante della Sciara del Fuoco.

Nel dicembre 2002 una frana lungo la Sciara del Fuoco ha provocato uno tsunami che ha raggiunto localmente un run-up di 11 metri apportando ingenti danni agli edifici e alle infrastrutture lungo la costa. In seguito all’evento del 2002 sull’isola è stato implementato un sistema di allertamento automatico dal laboratorio di Geofisica Sperimentale dell’Università di Firenze. Più recentemente, nel 2019 e nel 2022, l'incremento dell'attività vulcanica ha generato due piccoli tsunami che sono stati registrati dagli strumenti di rilevazione, non osservati dalla popolazione.