1627 Puglia Capitanata Historico discorso

Il forte terremoto del 30 luglio 1627, in Puglia, iniziò con alcune piccole scosse di terremoto ravvisate dalla popolazione già nell'ottobre del 1626. Altre scosse di terremoto furono distintamente avverite dagli abitanti dei piccoli centri del Gargano e della Capitanata (il nome storico di quel settore della Puglia che corrisponde all’attuale provincia di Foggia) nei mesi di gennaio ed aprile del 1627. Uno sciame sismico, come ne avvengono molti in Italia, discontinuo.In seguito alle scosse avvertite nei mesi di gennaio ed aprile vi fu una tregua, che si protrasse sino al mese di luglio del 1627. Fonti storiche collocano il termine di tale periodo tra il 16 e il 17 luglio del 1627. La scossa principale di magnitudo 6.7 fu registrata il 30 luglio del 1627 e produsse danni diffusi e vittime tra le città di S.Severo, S. Paolo di Civitate, Apricena, San Giovanni Rotondo, Manfredonia e Peschici con intensità epicentrale del 10 grado MCS. A causa del terremoto danni furono registrati anche nelle città di Foggia, Chieti e Termoli. Il terremoto causò uno tsunami di grandi dimensioni descritto da molti autori coevi. Lungo la costa garganica, tra S. Nicandro e la foce del fiume Fortore presso il lago di Lesina, il mare si ritirò di 2-3 miglia lasciando il lago completamente asciutto. La conseguente inondazione interessò il paese di Lesina e la costa adiacente. Alcuni autori scrivono che le onde di maremoto arrivarono a metà delle mura della città di Manfredonia (FG) e raggiunsero l’abbazia di Ripalta (FG) che fu sommersa. Furono inondate le pianure comprese tra Silvi Marina e Mutignano in provincia di Teramo (distanti oltre 100 km a nord dall’epicentro). Le osservazioni diffuse del maremoto fanno ipotizzare che la faglia che ha generato il terremoto potrebbe trovarsi a largo della costa garganica (Tinti e Piatanesi, 1996) Il 31 maggio del 1646, la stessa area (epicentro immediatamente più ad est) fu interessata da un  terremoto di magnitudo 6.2 (Camassi et al., 2008)

 

Bibliografia:

Baratta M. (1901). I Terremoti d’Italia. Saggio di Storia Geografia e Bibliografia Sismica Italiana. Torino 1901 (Ristampa anastatica Arnaldo Forni editore, Bologna 1979).

Guidoboni E., Ferrari G., Mariotti D., Comastri A., Tarabusi G. and Valensise G. (2007). CFTI4Med, Catalogue of Strong Earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean Area (760 B.C.-1500). INGV-SGA. http://storing.ingv.it/cfti4med

Camassi R., Bernardini F., Castelli V., and Meletti C. (2008). A 17th Century Destructive Seismic Crisis in the Gargano Area: Its Implications on the Understanding of Local Seismicity, Journal of Earthquake Engineering, Vol.12, n.8, pp. 1223-1245 (DOI: 10.1080/13632460802212774).

Maramai, A., Graziani, L., & Brizuela, B. (2021). Italian tsunami effects database (ITED): the first database of tsunami effects observed along the Italian coasts. Frontiers in Earth Science9, 596044.

Nuova Relatione Del grande, e spaventoso Terremoto Successo nella Provincia della Puglia, e molto luoghi della Calabria, Amatrice, & in Acumulo, Dove intenderete la desolatione di alcune Citta`, Castelli, e Luoghi, con la morte di una gran moltitudine di persone; Descritta da Pietro Elli da Pascheti. In Trani, in Chieti, in Spoleti, in Siena & in Bol., per Giacomo Monti, 1646.

Tinti, S., Piatanesi, A., & Maramai, A. (1997). Numerical simulations of the 1627 Gargano tsunami (southern Italy) to locate the earthquake source. In Perspectives on Tsunami Hazard Reduction (pp. 115-131). Springer, Dordrecht.