Alle ore 01:43 italiane del 21 maggio 2020 un terremoto di magnitudo 5.5 è stato localizzato nel Mar Ionio, al largo delle coste greche, con epicentro alle coordinate geografiche (lat, lon) 35.2120.24 ad una profondità ipocentrale di 10 km.
Nonostante la grande distanza dalle coste italiane (quasi 500 km), il terremoto è stato avvertito in alcune aree del sud Italia, soprattutto in Puglia e Sicilia orientale, come riportato dai nostri corrispondenti di "Hai sentito il terremoto?".

La magnitudo dell'evento, poco al di sopra della soglia minima di attenzione, ha attivato il servizio del Centro Allerta Tsunami che: entro pochi minuti dal sisma, ha inviato un messaggio INFORMATIVO (INFORMATION) al Dipartimento di Protezione Civile ed ai Paesi del Mediterraneo. Ricordiamo che il messaggio d'informazione non rientra tra i  livelli di allerta, bensì indica che: al verificarsi di un terremoto, lo tsunami è ritenuto improbabile, secondo i criteri di stima adottati in ambito internazionale. 

La stella, nella mappa sottostante, rappresenta l'epicentro del terremoto da cui partono le circonferenze concentriche in varie sfumature di verde. Sono le Isocrone dello Tsunami (che in quest caso non si è generato) e mostrano i tempi di propagazione dell'eventuale maremoto. Osservando la figura, ci rendiamo conto della velocità a cui viaggerebbe l'onda di tsunami in mare che, qualora si fosse generato, avrebbe impiegato poco meno di un'ora per raggiungere le coste italiane. 
I triangolini verdi, visibili sulle coste, rappresentano i Forecast Point, punti di osservazione del livello del mare. In questo caso sono tutti verdi poichè non vi è stata allerta.

Travel Time 21.05.20

Nella precedente news, pubblicata il 15 Maggio 2020, si è trattato il processo di subduzione oceanica e le sorgenti sismiche ad esso associate, focalizzando l'attenzione al mar Ionio e, nello specifico, alla possibilità (relativamente bassa) che si generino forti terremoti e tsunami in quella piccola parte subduttiva (arco Ionico). 
Approfondimenti a riguardo, sono qui consultabili qui: INGVterremoti.